Età stimata: tra i 260 e i 400 anni
Esemplare ubicato in c.da Muti in agro di Chiaramonte Gulfi, al quale è connesso un aneddoto locale che ha dato il nome alla contrada. Si narra che un contadino, dopo aver fatto un pisolino sotto il maestoso albero, sognò una luce abbagliante accompagnata da una voce che gli prometteva la scoperta di un tesoro nascosto, a condizione di mantenere il segreto. Tuttavia, tornato a casa, raccontò il sogno alla moglie, la quale lo convinse a tornare sui luoghi e scavare intorno alle radici dell'albero. Durate questa ricerca entrambi furono colpiti da un raggio di luce intensa e persero l'uso della parola. Da questo racconto, oggi vi è la contrada Muti.
La Roverella, o Quercus pubescens, è la specie di quercia più diffusa in Italia tant'è vero che in molte zone viene semplicemente chiamata "quercia". Appartiene alla famiglia delle Fagaceae. Un modo semplice per riconoscerla è toccare le foglie o le gemme: sono ricoperte da una fine peluria, caratteristica distintiva della specie.
Cresce nei luoghi più soleggiati, specialmente sui versanti esposti a Sud, a un'altitudine compresa tra il livello del mare e i 1000 metri. È diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo e in gran parte d'Italia, fatta eccezione per le zone più fredde ed interne. Fino all'Unità d'Italia, la Roverella era una presenza dominante nei boschi e nelle campagne italiane. Purtroppo, un'intensa attività di disboscamento e una gestione forestale poco sostenibile hanno causato la scomparsa di numerosi esemplari secolari.